Codex diplomaticus Cavensis - 01
Codex diplomaticus Cavensis - 02
Codex diplomaticus Cavensis - 03
Codex diplomaticus Cavensis - 04
Codex diplomaticus Cavensis - 05
Codex diplomaticus Cavensis - 06
Codex diplomaticus Cavensis - 07
Codex diplomaticus Cavensis - 08
Codex diplomaticus Cavensis - 09
Codex diplomaticus Cavensis - 10
Codice Diplomatico Verginiano - 01
Documenti per la storia della città di Arezzo nel Medioevo vol. 1
Documenti per la storia della città di Arezzo nel Medioevo vol. 2
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 1.1, pars prima
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 1.2, pars altera
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 2
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 4
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 5
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 6
Regii Neapolitani Archivi Monumenta - 6. Appendix

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Italia meridionale
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Diani
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Giovinazzo (BA)
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in Cilento
in Lucaniae finibus
In Nucerino agro
In Salernitano agro
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Liburia
Lodi
Lucania
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Luceriae
Mediolani
Melfi (PZ)
Meloncello
Melphi
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Metiliano, fraz. di Cava dei Tirreni (SA)
Mileto (VV)
Mitiliani
Molfetta (BA)
Monopoli (BA)
Montaperto, fraz. di Montemiletto (AV)
Montefiascone (VT)
Montella (AV)
Montevergine
Montevergine, Mercogliano (AV)
Montis-aperti
Montisaurei vel Montorii
Montisaurei vel Montoru
Montoro (AV)
Motta Montecorvino (FG)
Napoli
Neapolis
Nocera (SA)
Nola (NA)
Nolae
Nuceriae
Nuceriae vel in Comitatu Nucerino
Padula (SA)
Paestum (SA)
Palma Campania (NA)
Pianillo (NA)
Pisa
Pisis
Planelli
Pozzuoli (NA)
Puglia
Roccapiemonte
Roccapiemonte (SA)
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Salerni
Salerno
Salerno, territorio di
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Sancti Quirici
Sant'Agata di Puglia
Sant'Agata di Puglia (FG)
Sant'Arpino (CE)
Sant'Elia a Pianisi (CB)
Sarni
Sarno (SA)
Serra (AV)
Serrae
Serramezzana (SA)
Serre (SA)
Sessa Aurunca (CE)
Siani
Siano (SA)
Siena
Siponto, Manfredonia (FG)
Solofra (AV)
Solofrae
Sorrento (NA)
Sperlonga (LT)
Squillace (CZ)
Stricturiae
Tabellara, loc. presso Sarno (SA)
Talzano (AR)
Taranto
Teano (CE)
Teggiano (SA)
Telese (BN)
Termoli (CB)
Torremaggiore (FG)
Tostazzo
Trani (BT)
Truncito, loc. presso Campagna (SA)
Tusculum
Velletri (Roma)
Venafro
Vietri sul Mare (SA)
Vignano, presso Siena
Viterbo
Wurzburg (Germania)

Accordi circa il castello di toppole fra la Chiesa aretina e Ildebrandino, Ugo e Giolitto.
Accordo per la riedificazione di Castelnuovo fra l'abate di S. Fiora, i nobili di Petrognano e il preposto
Accordo tra vescovo di Arezzo e abate di S. Maria di Prataglia
Albericolo e Rolandino di Valenzano cedono alla canonica aretina un uomo di nome Viviano con alcune terre.
Astoldo di Bernardino vendono il castello di Toppole ed il territorio circostante alla chiesa di S. Donato.
Atto di matrimonio
Atto di renunzia del vescovo Buiano al priore di Camaldoli
Atto di vendita tra il preposto della Canonica Aretina e il priore di Camaldoli
Bolla di Innocenzo II a conferma dei beni del monatero di S. Flora e Lucilla
Buiano conferma al'eremo di Camaldoli l'ospizio di Arecena
Capitoli della lega tra gli Aretini e i Senesi, giurati dal Consiglio della Campana della città di Arezzo.
Cessione del castello di Vitiano a Monaldo, governatore di Arezzo.
Composizione della lite fra il Priore di Camaldoli e il Preposto di Arezzo Adanolfo.
Composizione della lite per l'elezione del pievano di Micciano sorta fra il vescovo di Arezzo Girolamo e il Priore di Camaldoli.
Compromesso tra l'abate di S. Flora e Offreduccio e i figli di Panzolino per il castello di Fontiano
Concessione del vescovo Mauro all'Eremo di Camaldoli
Concordia fra Rolandino e Rigolo di Bivignano ed il vescovo Girolamo.
Convenzione di pace tra i Consoli di Arezzo e il Podestà di Perugia.
Convenzioni tra gli Aretini e gli uomini d' Anghiari, stabilite dal Priore di Camaldoli, da quello di Anghiari e dall' Abbate di Prataglia.
Cristiano, archivescovo di Magonza e legato imperiale, conferma alla Chiesa di Arezzo il possesso di Toppole e della villa di Verrazzano, concedendo la protezione imperiale.
Cristiano, archivescovo di Magonza e legato imperiale, corrobora la convenzione tra il Preposto di Arezzo ed i figli di Rainerio.
Cristiano, archivescovo di Magonza e legato imperiale, ordina ai Consoli di Arezzo, Borgo san Sepolcro e Città di Castello di difendere le possessioni dei monaci camaldolesi.
Cristiano, archivescovo di Magonza e legato imperiale, ordina alle autorità ecclesiastich e civili di Arezzo di difendere le possessioni restituite alla Chiesa Aretina.
Cristiano, archivescovo di Magonza e legato imperiale, ordina di restituire alla Chiesa Aretina alcuni beni usurpati: Moggiona, la torre di Subbiano, Vicione e Durnula.
Decreto di Cristiano, cancelliere imperiale, con il quale viene data licenza all'abate di santa Flora di edificare un castello in Galognano.
Definizione dei confini della parrocchia di S. Michele di Arezzo.
Donazione alla Pieve di Arezzo
Donazione del vescovo aretino al priore di Camaldoli
Donazione del vescovo Aretino all'Eremo di Camaldoli
Donazione del vescovo Buiano al monastero di S. Maria di Agnano
Donazione del vescovo di Arezzo al monastero di S. Pietro Piccolo
Donazioni del vescovo Buiano all'eremo di Camaldoli
Eugenio III puntualizza al vescovo di Arezzo Gerolamo le condizioni della concordia con Enrico di Bivignano.
Geronimo, vescovo di Arezzo, conferma alla canonica aretina e a Rolando suo preposto, tutte le concessioni sancite dai privilegi precedenti.
Giuramento di fedeltà al preposto della Canonica Aretina.
Giuramento di immunità dei Consoli e cittadini di Arezzo all'abbazia di s. Flora.
I Canonici della Pieve di S. Maria in Arezzo danno a livello la quarta parte del castello di Vitiano a Ranucio, Chiarello e Bernardino.
I Canonici di Arezzo rinunciano ai castelli di Pianettolo, Vaialla e Moggiona in favore del Priore di Camaldoli.
I Consoli di Arezzo definiscono una lite in favore del Priore di san Pier Piccolo, cui assegnano una terra in luogo Murello.
I Consoli di Arezzo e gli abitanti di Castiglion Fiorentino concordano reciproca difesa.
I Consoli e i Dieci Buoni Uomini di Arezzo giurano immunità al monastero di s. Fiora.
I conti di Celialo rinunciano ad ogni diritto sul castello di Sasseto in favore del Preposto aretino Adanulfo.
I conti Ugolino e Buonconte fratelli e figli del conte Ugo, e il conte Guido del fu Teberto, cedono al Comune di Arezzo il poggio di Meloncello con tutti i suoi diritti e le sue appartenenze.
I marchesi Ugolino e Uguccione denunziano a favore della Università dei mercanti di Arezzo il pedaggio che esigevano sulle proprie terre.
I membri del consiglio della Campana di Arezzo giurano al potestà di Siena i capitoli della lega convenuta il 3 settembre 1222.
Il duca di Toscana Filippo conferma alla chiesa di Arezzo il privilegio concesso nel 1191 da Enrico VII.
Il marchese Uguccione dona al comune di Arezzo i suoi possedimenti nella pieve di s. Antimo.
Il Podestà e gli uomini di Arezzo promettono immunità e tutela alle persone e cose appartenenti al monastero di s. Flora.
Il Preposto aretino Adanolfo chiede ai Consoli di Arezzo di aiutarlo a recuperare il castello di Toppole, usurpato da Ugolino da Marciano, promettendo in cambio di pacificare ogni questione fra la Chiesa e la Città di Arezzo.
Il priore di Camaldoli, quello di Anghiari e l'abate di Prataglia danno in locazione la piazza del castello di Anghiari al Comune di Arezzo.
Il vascovo di Arezzo Amedeo, l'abate di Prataglia e Giuseppe d Marciano decidono sull'edificazione del castello e della chiesa di Serravalle.
Il vescovo di Arezzo Eliotto cede alcune terre in Casentino all'abate di Prataglia
Il vescovo di Arezzo Gerolamo concede la chiesa di Camprato al monastero di san Lorenzo in Cultobono e ne conferma le altre possessioni.
Il vescovo di Arezzo Girolamo cede il castello di Montefatucchio all'abate di S. Maria di Prataglia in cambio del castello di Marciano.
Il vescovo di Arezzo Girolamo concede al preposto di Arezzo Adanolfo la chiesa e il monastero di san Pietro in Asso.
Il vescovo di Arezzo Girolamo concede all'abbazia di San Giovanni Evangelista di Pratovecchio il possesso della Chiesa di S. Ilario presso Puglia.
Il vescovo di Arezzo Girolamo conferma al Monastero di s. Michele in Piano di Radice tutti i beni ed i possedimenti.
Il vescovo di Arezzo Girolamo conferma concessioni e possedimenti all'Eremo di Camaldoli.
Il vescovo di Arezzo Girolamo dona all'abbazia di SS. Flora e Lucilla i beni del defunto archidiacono Panzio.
Il vescovo di Arezzo Girolamo ingiunge a Ildebrandino, Ingolo, Ugo e Monaldo di non causare danno a Rolandino, preposto della canonica aretina, né insidiare le proprietà della canonica.
Il vescovo di Arezzo promette all'abate di S. Fedele di Strumi di proteggere le proprietà del monastero
Il vescovo e il Podestà di Città di Castello chiedono l'intervento di Papa Innocenzo III per proibire agli Aretini di ricostruire il castello di Monte santa Maria Tiberina.
Il vescovo Eliotto conferma le possessioni della chiesa di S. Biagio in Arezzo
Il vescovo Martino confessa di aver ricevuto del denaro in prestito da Giovanni della Serra, cittadino senese, e di averlo speso per andare a Roma all'incoronazione di Federico II; per questo motivo obbliga i beni dell'Episcopato.
Il vescovo Martino pronunzia la scomunica contro coloro che ritenevano i beni, toglievano i diritti e non riconoscevano i feudi del monastero di s. Fiora.
Ingo e Tafuro refutano al preposto della canonica Aretina gli uomini che avevano nel casetllo di Marcena
Innocenzo III proibisce ai Consoli di Arezzo di riedificare il castello di Monte santa maria Tiberina.
Intervento dell’Arciprete, giudice nel contado Aretino per Everardo di Lutra vicario imperiale, a favore di un tal Giovanni contro la pretesa avanzata dall’attore della Chiesa di Arezzo che reclamava da questi il mulino di Ponte a Caliano sull’Arno
L'abate di Campoleone definisce una controversia sorta fra i i consoli di Talzano e l'abbazia di santa Flora.
L'abate di santa Flora chiede all'Imperatore che il suo monastero venga risarcito delle usurpazioni e danni provocati da Ugone figlio di Uguccione.
L'abate di S. Flora chiede al Comune di Arezzo l'immunità per le persone ed i possedimenti del monastero.
L'abate di S. Flora dona al preposto della chiesa di Arezzo la torre di Rigutino.
L’Abbate di S. Fiora si appella al legato imperiale di Toscana, Averardo di Lutrio, perché gli vengano riconosciuti i suoi diritti sul mulino di Ponte a Caliano
L'imperatore Arrivo VII conferma i privilegi della Chiesa e del vescovo di Arezzo tra cui il privilegio di battere moneta.
L'imperatore Enrico VII conferma le possessioni della Chiesa aretina e la prende sotto la propria tutela.
L'imperatore Enrico VII prende sotto la propria tutela il monastero di s. Flora che per suo ordine andava riedificato.
L'imperatore Enrico VII prende sotto la sua protezione i figli del conte Ranieri da Montauto coi loro possedimenti.
L'imperatore Enrico VIII concede ai figli di Raniei di Montauto il foro di Castiglione e il diritto di edificare una casa a Citerna.
L'imperatore Federico I conferma alla Chiesa Aretina i possedimenti e la prende sotto la propria protezione.
L'imperatore Federico I conferma le immunità e le possessioni del monastero di s. Flora e Lucilla.
Lettera di Federico II che ingiunge ai soggetti del Monastero di s. Fiora di restituire all'abate tutte le spese sostenute per fornire soldati all'imperatore e per mandargli come nunzio Ugo sacrista.
Onorio III scrive al Vescovo di Arezzo affinché faccia ricostituire la disciplina del monastero di s. Maria d'Agnano.
Papa Alessandro III conferma al monastero di s. Flora e Lucilla i privilegi concessi da papa Innocenzo III.
Papa Anastasio IV conferma al preposto della canonica di Arezzo Rolando i precedenti privilegi e concessioni.
Papa Anastasio IV conferma la sentenza a favore del Priore di Camaldoli in merito alla controversia per la Villa di Montione con l'abate di santa Fiora.
Papa Celestino III chiede al vescovo di Arezzo Amedeo di intimare all'abate di s. Fiora di restituire il castello di Rigutino a Rolandino Pagani.
Papa Celestino III conferma la sentenza sulla controversia fra lo spedaliere di Pontevalle e il vescovo di Arezzo Amedeo.
Papa Celestino III ordina al vescovo di Firenze di esaminare i diritti del vescovo di Fiesole e di quello di Arezzo circa l'ospedale e la chiesa di Pontevalle.
Papa Celestino III ordina all'abate di s. Flora di restituire a Rolandino Pagano la parte del castello di Rigutino che aveva acquistato illegalmente.
Papa Clemente III conferma i possedimenti al vescovo di Arezzo.
Papa Clemente III conferma i possedimenti alla chiesa di S. Michele in Arezzo.
Papa Innocenzo III commette al vescovo di Fiesole e all'Abate di Coltibuono la risoluzione di una causa fra il vescovo e il preposto di Arezzo contro l'abate di S. Antimo.
Papa Innocenzo III conferma i privilegi della Chiesa di Arezzo.
Papa Lucio III conferma i possedimenti e le immunità dell'abbazia di Santa Flora.
Papa Lucio III conferma i possedimenti e le immunità della canonica Aretina.
Permuta di possedimenti fra il Priore di Camaldoli e il Preposto di Arezzo Adanolfo.
Permuta di terre tra il prepsto della Canonica Aretina e il priore di Camaldoli
Permuta tra il vescovo Buiano e Roberto e Tebaldo da Maiano
Preiteasinus e la moglie Berta donano al vescovo Girolamo una terra per la costruzione di un ospedale.
Quietanza di pagamento fatta dai Ghibellini di Arezzo al Comune di Siena.
Raccolta di testimonianze sul contenzioso sorto tra la Canonica Aretina e i Lambardi di Petrognano e di Giovi sulla proprietà dei molini di Fonte Ornaia e di Querceto nel torrente Chiassa
Rinuncia a terreni e patronati dei Nobili di Dorna a favore della Canonica di Arezzo.
Rolandino di di Mambilia dona terre e castelli alla Canonica di Arezzo e pievi all'Abbazia di Agnano.
Rolandino e Tranquilla di Subbiano donano alla Canonica di S. Donato di Arezzo tutti i loro possedimenti ed offrono un loro figlio per il servizio della Chiesa.
Sentenza a favore del monastero di S. Flora, seondo la quale i figli di Uccione devono cedere al monastero i propri possedimenti relativi al castello di Fontiano.
Sentenza a favore della chiesa aretina circa la proprietà delle Lame del Tevere.
Sentenza contro i figli di Berengario che detenevano delle terre appartenenti a S. Pier Piccolo.
Sentenza del legato imperiale Enrico Faffo contro gli invasori dei beni dell'abbazia di s. Flora.
Sentenza relativa a una causa fra il vescovo di Arezzo e il vescovo di Chiusi sulla giurisdizione dell'oratorio di s. Andrea a Montepulciano.
Testimonianze raccolte dal cardinale Laborante per definire la pertinenza di alcune pievi ed abbazie alla diocesi di Siena o Arezzo.
Testimonianze relative a una causa fra l'abate di s. Flora e Rolandino Pagani.
Transazione per il castello di Fontiano
Transazione tra i nobili di Talzano e l'abbzia di S. Flora
I Consoli di Arezzo danno licenza al Priore di Camaldoli di riedificare i castelli e le chiese di Anghiari e Montedoglio.
Il marchese Ranieri ed il fratello Ugolino cedono ai consoli di Arezzo le selve di Vallagine, Frassineto e Agutolo.