Dominicus Bandinus: Liber Inferni

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‘Cotal vantaggi’ à questa Ptolomea, c.84r.b
Che spesse fiade l’anima ce cade
Innanti ch’Atropos morte li dea.
E per che tu più volentier mi rade
Le vetriate lagrime dal volto,
Sappie che tosto che l’anima trade
Chome fec’io, il corpo su’ gli è tolto
Da un demonio che poscia il governa
Mentre ch’el tempo suo tutto sia vòlto.
Ella ruina in sì facta cisterna;
E forse pare anchor il corpo suso
Dell’ombra che di qua dietro mi verna.
Tu’l dei saper, se tu vien pur mo giuso:
Egli è ser Branca Doria, e son più anni
Poscia passati ch’ei fu su rachiuso’.
‘Io credo’, diss’i’ lui, ‘che tu m’inganni;
Ché Branca Doria non morì unquanche,
E mangia e beve e dorme e veste panni’.
‘Nel fosso su’, diss’el, ‘di Malebranche,
Là dove bolle la tenace pece,
Non era giunto anchora Michel Zanche
Che questi lasciò ‘l diavol in sua vece
Nel corpo suo, ed un suo prossimano
Che’l tradimento insieme con lui fece.
Ma distende oggimai in qua la mano
Aprimi gli occhi’" etcetera.

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